Aree di Ricerca

Principali aree di ricerche

Con particolare riferimento all’origine e all’evoluzione del pensiero biomedico il Centro privilegia e sviluppa, in modo interdisciplinare, alcuni filoni specifici di ricerca nell’ambito della storia della medicina e della sanità e nel settore delle neuroscienze.

Le principali tematiche di ricerca in ambito medico-sanitario riguardano:

  • Antropologia medica (riferimenti: V. A. Sironi, M. A. Riva)
  • Biomedicina e medicine non convenzionali (riferimenti: V. A. Sironi, M. A. Riva)
  • Filosofia della medicina (riferimenti: V. A. Sironi, A. Lavazza)
  • Storia dell’epidemiologia e dell’igiene (riferimento: M. A. Riva)
  • Storia del farmaco (riferimento: V. A. Sironi)
  • Storia della medicina del lavoro (riferimento: M. A. Riva)
  • Storia della medicina riabilitativa (riferimento: V. A. Sironi)
  • Storia degli ospedali (riferimenti: V. A. Sironi, M. A. Riva)
  • Storia dei sistemi sanitari e dell’idea di salute (riferimento: M. A. Riva)

Le ricerche in ambito neuroscientifico si concentrano su:

  • Neuroetica (riferimenti: A. Lavazza, V. A. Sironi)
  • Neuroestetica e neurologia dell’arte (riferimenti: V. A. Sironi, A. Banzi)
  • Neurogastronomia (riferimento: V.A. Sironi)
  • Storia delle neuroscienze (riferimenti: V.A Sironi, M. A. Riva, L. Tremolizzo)

Neuroetica

La neuroetica appare oggi come una disciplina di frontiera delle neuroscienze: un campo d’indagine legato agli attuali progressi delle conoscenze neuropsicobiologiche e al complesso delle loro implicazioni etiche, legali e sociali, piuttosto che una nuova disciplina cognitiva. Il termine racchiude in sé due significati: etica delle neuroscienze, cioè la riflessione filosofica inerente il trattamento, il potenziamento e la manipolazione del cervello umano; neuroscienze dell’etica, vale a dire la possibilità di analizzare come il cervello prende decisioni, qual è la neurobiologia della credenza e in cosa consiste il substrato neuronale della rappresentazione dei valori, delle capacità decisionali dell’uomo e della fede stessa.

Un confronto interdisciplinare (tra neuroscienziati e filosofi, tra teologi ed epistemologi, tra antropologi e psicologi, tra storici e informatori, solo per citarne alcuni) appare indispensabile per riflettere su questa nuova dimensione della conoscenza che cerca di comprendere la vera natura dell’uomo. Convegni, seminari, ricerche, dibattiti multidisciplinari sono i mezzi attraverso cui il Cespeb vuole contribuire allo sviluppo di questo promettente ambito culturale.

Tra le iniziative già realizzate il convegno svoltosi nel 2009, il volume edito nel 2011 da Laterza e l’omonimo corso elettivo annuale rivolto agli studenti della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano Bicocca.

Neuroestetica e neurologia dell’arte

Da alcuni anni le neuroscienze hanno iniziato a interessarsi di arte per cercare di capire le basi neurobiologiche della produzione artistica e per tentare di conoscere quali sono le aree cerebrali, le reti neuronali e i meccanismi cognitivi che consentono di elaborare i giudizi estetici. La neurologia dell’arte (pionieristicamente studiata da Jean-Pierre Changeaux e Vilayanur S.Ramachadran – in Italia da Lamberto Maffei e Adriana Fiorentini –) e la neuroestetica (come l’ha battezzata Semir Zeki), costituiscono un approccio che considera l’analisi artistico-estetica in funzione dell’impatto neurologico e dello studio neurofisiologico dell’opera d’arte. Ne consegue la possibilità di utilizzare un’analisi neuroscientifica per indagare sia la produzione che la fruizione delle opere d’arte. Ciò al fine di meglio comprendere quali sono le strutture neurobiologiche che sono alla base delle emozioni suscitate in fase di realizzazione (creazione) da parte dell’artista di un’opera e delle suggestioni che scaturiscono (apprezzamento estetico) quando uno spettatore la osserva.

Un approccio interdisciplinare (neuroscienziati, psicologi, antropologi, storici dell’arte, artisti stessi, italiani e stranieri) in una prospettiva di collaborazione internazionale è fondamentale per sviluppare questo innovativo approccio allo studio delle relazioni esistenti tra arte e cervello.

Convegni e seminari per divulgare la storia e i metodi della neuroestetica, sperimentazioni e ricerche in collaborazione con musei e raccolte d’arte da svolgere con strumenti di indagine in loco (come il mindwave) o eseguiti in ambito protetto (con studi eseguiti utilizzando tecniche di neuroimmagine – come la functional magnetic resonance –) dopo somministrazione di stimoli visivi mirati, laboratori realizzati con lo scopo di sviscerare il processo creativo dell’artista, mostre allestite con criteri mussali supportati dalle conoscenze cognitive ottenute dall’indagine neuroestetica sono alcuni dei mezzi attraverso cui il Cespeb vuole contribuire allo sviluppo di questa nuova disciplina neuroscientifica.

Tra le iniziative già realizzate il volume edito nel 2009 da Graphis e l’omonimo corso elettivo annuale rivolto agli studenti della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano Bicocca.

Neurogastronomia

Un crescente interesse nello studio dei rapporti tra comportamenti alimentari e meccanismi cerebrali ha permesso, in questi ultimi anni, di comprendere le motivazioni che sono alla base delle nostre scelte dietetiche. Perché preferiamo i cibi dolci a quelli amari? Cosa ci spinge ad assumere più calorie di quelle necessarie al nostro fabbisogno giornaliero, facendosi così inevitabilmente aumentare di peso? Per quale ragione talvolta sentiamo un compulsivo bisogno di mangiare oppure viceversa siamo indotti a rifiutare di alimentarci?

L’analisi delle dinamiche che nascono dall’interazione tra cibo e cervello spiegano anche le preferenze gastronomiche, le abitudini dietetiche e le culture alimentari tipiche di ogni popolo. Una nuova scienza, la neurogastronomia, apre oggi nuove prospettive di ricerca e di comprensione in ambito nutrizionistico e medico. L’affascinante mondo della culinaria ha già iniziato a trarre spunto da queste nuove conoscenze per adeguare le sue preparazioni gastronomiche – sempre nella prospettiva del buon cibo – al perseguimento di una sana alimentazione. Cibo, cervello e salute sono i cardini di una dinamica dimensione interattiva in grado di realizzare, se ben indirizzata, strategie dietetiche consapevoli e consolidate, capaci di coniugare armonicamente gusto e piacere con benessere e salute.

Convegni, seminari, ricerche, dibattiti inter e multidisciplinari sono i mezzi attraverso cui il Cespeb vuole contribuire allo sviluppo di questo promettente ambito culturale.

Tra le iniziative già realizzate il convegno su Cibo e cervello svoltosi nel maggio 2014.

Storia delle neuroscienze

Un modo importante, utile e produttivo per affrontare oggi la conoscenza del cervello è quello di coinvolgere in modo interdisciplinare, coordinandoli attraverso una metodologia d’indagine rigorosamente storica, neurologi e neurochirurghi, psicologi e psichiatri, storici della medicina ed epistemologi, filosofi e antropologi, biologi e paleoantropologi, fisici e chimici, matematici e informatici, in modo da affrontare insieme, attraverso un costruttivo confrontando, storie e problemi delle neuroscienze. Questo è importante sul piano della comprensione, perché solo attraverso un dialogo franco e sincero, (anche se non semplice perché metodi e linguaggi non sono sempre omogenei) si può cercare di comprendere una realtà così complessa. E’ utile dal punto di vista della metodologia, perché solo imparando ad “allargare lo sguardo” per cogliere anche il punto di vista dell’altro saremo di comprendere una realtà così complessa. E’ produttivo nell’ambito della ricerca, perché sempre più ci si rende conto che è negli spazi creati dalle intersezioni disciplinari e culturali che sorgono nuove idee e si verificano nuove scoperte in grado di ampliare le nostre conoscenze.

Convegni, seminari, ricerche, dibattiti, pubblicazioni sono i mezzi attraverso cui il Cespeb vuole contribuire allo sviluppo della storia delle neuroscienze.

Tra le iniziative già realizzate il volume edito nel 2006 da Graphis e l’omonimo corso elettivo annuale rivolto agli studenti della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano Bicocca.